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Ex Asilo Santarelli

VIA CATERINA SFORZA, 45 

Un’icona razionalista trasformata in polo culturale e tecnologico

Nel 1937, nel cuore di Forlì, venne inaugurato il nuovo Asilo Santarelli, edificato al posto dell’antico convento di Santa Maria in Valverde, che già in passato aveva ospitato una scuola dell’infanzia. Il nuovo edificio, realizzato secondo i principi dell’architettura razionalista, fu progettato dall’architetto Guido Savini, con l’obiettivo di rispettare i più aggiornati canoni igienici e funzionali dell’epoca.

La sua realizzazione non fu priva di risvolti simbolici: all’epoca, le strutture dedicate all’infanzia avevano anche una forte valenza propagandistica. Fu lo stesso Mussolini a selezionare il progetto vincente, e l’inaugurazione dell’asilo si tenne in due momenti solenni, alla presenza prima di Rachele Mussolini e poi della regina Elena.

L’edificio si sviluppa attorno a una corte interna, circondata su tre lati da blocchi funzionali e chiusa sul quarto lato da un elegante portico ad archi a forma di T. Ogni corpo dell’edificio aveva una destinazione precisa:

  • il blocco squadrato ospitava la sala da pranzo e la cappella;
  • la struttura a forma di L, ben orientata per sfruttare la luce naturale, accoglieva le aule scolastiche;
  • il corpo più lungo, con estremità semicircolare e terrazza sul tetto, era dedicato alle attività ricreative.

Dopo decenni di attività educativa, l’asilo ha chiuso nel 2011. Ma la sua storia non è finita. Oggi, grazie a un importante progetto di riqualificazione urbana, l’ex Santarelli è tornato a vivere come nuova biblioteca universitaria e sede del Laboratorio Aperto - Forlì: un polo innovativo che ospita spazi per coworking, sale riunioni, ambienti per conferenze, oltre a laboratori dedicati a stampa 3D, digitalizzazione e realtà aumentata.

Con Zardin, ti invitiamo a scoprire uno dei luoghi più significativi della città, dove architettura, memoria e futuro si incontrano in un unico spazio rigenerato.